Come avere benessere nella propria azienda tra lavoratori e azienda stessa e quale futuro ci aspetta dopo il forzato periodo di blocco causato dal corona-virus che in popco tempo ha rivoluzionato il mondo del lavoro?
Emanuele Quintarelli, Social business and future of work leader Emeia. Partner di People Revolution, ha aperto la discussione precisando che il lavoro negli anni non è cambiato molto. Le persone sono sempre legate ad orari, a terminare entro un periodo di tempo ciò che viene loro richiesto, a discapito della loro vita sociale e familiare. Anche con l’avvento di smart working a seguito della comparsa del corona-virus, il rapporto è sempre subordinato. Servono nuove regole per non sprecare questa opportunità.
Le aziende si sono trovate a creare lavoro da casa attrezzandosi al meglio.
Una cura choc che all’inizio ha destabilizzato, ma poi ha regalato una consapevolezza ai dipendenti e alle aziende, che lo smart working si può fare.
COME? PREMIANDO LA LIBERTA’.
Una cosa però specifica Nereo Sciutto: i millenials vogliono cercare spazi e hanno desiderio di esperienze sempre nuove. E’ difficile tratteneerli, non hanno pazienza, non amano fare gavetta ma vogliono tutto e subito.
E così accanto all’incentivazione sono offerte agevolazioni concrete per motivare i dipendenti a lavorare al meglio: piscina, luoghi di relax e svago.
E SE IL LAVORO DIVENTASSE UN GIOCO?
Mario Giulio Bertorelli ha la soluzione: si chiama Atium, startup di cui è founder che si propone come un nuovo strumento per migliorare le logiche di squadra all’interno delle aziende attraverso il gioco.
Mario è tra i partecipanti il più giovane: è un millenial. La sua esperienza è stata quella di muoversi molto non fermandosi solo in Italia.
Il lavoro secondo lui sarà sempre più flessibile e l’azienda deve adeguarsi potendo avere collaboratori anche in diverse parti del mondo. I millenials non si aspettano il posto fisso, vogliono fare tanta esperienza e arrivare con coraggio a trovare la loro identità.
Le aziende virtuose sono legate alle persone. Le società che non hanno avuto problemi col lavoro da remoto, sono quelle che hanno permesso alle persone di essere felici e che considerano la produttività non come ore di lavoro, ma come impegno a servizio del tempo delle persone.
Dopo la forzatura a causa del corona-virus le aziende hanno scoperto che si può lavorare anche da lontano.
La crisi ha tenuto tutti a casa e ha costretto tutti a reagire. La linea di comando è stata portata a capire come lavorare in maniera diversa.
Il cambiamento è necessario, più le aziende saranno in grado di investire e più sapranno gestire questo cambiamento; il corona-virus ci ha insegnato che improvvisamente tutto ciò su cui contiamo può portare all’inaspettato risvolto positivo dell’innovazione.